Le probabilità di rimanere incinta nel primo mese dopo aver iniziato a provarci sono solo del 20-30%. Più a lungo si prova a concepire, maggiori sono le possibilità di successo. Circa l’80% delle coppie rimane incinta entro il primo anno di tentativi. Tuttavia, non tutte sono così fortunate, poiché molti fattori possono ridurre le probabilità di concepimento. Un aspetto curioso è la teoria dell’utero selettivo. In questo articolo scoprirai cosa serve per rimanere incinta e perché il tuo utero potrebbe ostacolarti.
Oltre ad essere in grado di creare e portare avanti una nuova vita, il corpo femminile potrebbe anche essere capace di scegliere quale vita portare. L’idea dell’utero selettivo esiste da tempo. Secondo questa teoria, il corpo di una donna può decidere quali embrioni nutrire e quali invece interrompere.
Per capire come il nostro corpo seleziona gli embrioni più vitali, vediamo prima come avviene il concepimento. Il concepimento umano è in gran parte una questione di probabilità. Seppur le gravidanze indesiderate siano frequenti, rimanere incinta intenzionalmente non è così semplice e può richiedere diversi tentativi e anni. Sono molti i fattori che devono allinearsi perché si creino le condizioni giuste.
Una volta al mese, una delle ovaie rilascia una cellula uovo matura (ovocita) nelle tube di Falloppio. Questo processo, chiamato ovulazione, avviene circa a metà del ciclo mestruale e dura solo 24-48 ore prima che l’ovulo venga riassorbito dall’organismo.
Se desideri rimanere incinta, avere rapporti sessuali durante questa finestra fertile offre le migliori probabilità di concepire. Durante l’eiaculazione maschile, milioni di spermatozoi vengono rilasciati nel tratto riproduttivo femminile. Gli spermatozoi quindi risalgono attraverso la cervice fino alle tube di Falloppio.
Se uno spermatozoo incontra l’ovulo nella tuba di Falloppio, penetra la sua membrana esterna. Nei giorni intorno all’ovulazione, il muco cervicale diventa più fluido e meno acido, facilitando la sopravvivenza degli spermatozoi e il loro incontro con l’ovulo. In questo periodo lo spermatozoo subisce cambiamenti biochimici chiamati capacitazione, che lo aiutano a fecondare l’ovulo. Vicino all’ovulo, lo spermatozoo rilascia enzimi per rompere gli strati esterni che lo circondano. Poi il materiale genetico dello spermatozoo e dell’ovulo si unisce, creando una singola cellula detta zigote.
Lo zigote inizia a dividersi in più cellule mentre scende lungo la tuba verso l’utero. Questo insieme di cellule in divisione prende il nome di morula e poi blastocisti. Circa una settimana dopo la fecondazione, la blastocisti si impianta nella parete uterina, dove continua a svilupparsi in embrione e poi in feto nel corso della gravidanza. Quando l’embrione si attacca, la placenta si forma per fornire al bambino in crescita tutte le funzioni e i nutrienti essenziali.
Circa l’11% delle donne e il 9% degli uomini presenta qualche problema di fertilità. Fino al 15% delle coppie non riesce a concepire naturalmente dopo un anno di tentativi. Numerosi fattori influenzano le probabilità di una gravidanza, dalla salute e l’età alla genetica e allo stile di vita. Tuttavia, a prescindere da quanto alcune coppie riescano a rimanere incinte velocemente, la frase "una nascita è un miracolo" non è poi così lontana dalla realtà.
La finestra fertile è molto breve ogni mese. L’ovulazione, ovvero il periodo in cui l’ovulo è disponibile per la fecondazione, dura solo 24-48 ore al mese, e a volte nemmeno si verifica. Sì, gli spermatozoi possono sopravvivere nel corpo della donna per circa cinque giorni, ma devono comunque trovarsi nel giusto intervallo di tempo.
Prima dell’ovulazione, il pH vaginale è spesso troppo acido perché gli spermatozoi possano sopravvivere a lungo. Inoltre, il muco vaginale è più secco e ostacola la risalita degli spermatozoi verso l’utero. Allo stesso tempo, la maggior parte degli spermatozoi in ogni eiaculazione non è vitale, e anche quelli sani potrebbero non arrivare mai all’ovulo.
Inoltre, il sistema immunitario femminile può attaccare gli spermatozoi. Studi hanno dimostrato che il liquido seminale stimola una risposta immunitaria nel corpo di una donna. Ciò significa che il corpo femminile cerca di eliminare gli spermatozoi, considerandoli come intrusi.
La teoria dell'"utero selettivo" si riferisce a un concetto della biologia riproduttiva secondo cui l’utero avrebbe un ruolo attivo nel decidere quali embrioni accogliere e far sviluppare in una gravidanza. La teoria suggerisce che l’utero sia in grado di riconoscere la qualità o la compatibilità genetica dell’embrione.
Potrebbe favorire l’impianto e la crescita di embrioni più sani o geneticamente compatibili con la madre. Tuttavia, questa rimane solo una teoria e non è stata dimostrata. Se fosse vera, significherebbe che rimanere incinta e portare avanti una gravidanza fino a termine è ancora più difficile di quanto pensassimo.
La teoria dell’utero selettivo sfida anche l’idea comune che l’utero sia un ambiente passivo nel processo di concepimento. Se fosse vero, vorrebbe dire che l’utero invia segnali biochimici per valutare la qualità dell’embrione. L’utero potrebbe aumentare le probabilità di una gravidanza di successo e di una prole sana, offrendo così un vantaggio evolutivo alla specie umana.
Cosa succede agli embrioni o agli spermatozoi rifiutati?
Se stai cercando attivamente una gravidanza, potresti chiederti che cosa accade nel corpo quando rifiuta gli spermatozoi o non consente l’impianto degli embrioni. Se la teoria dell’utero selettivo è corretta, l’ambiente biochimico del tratto riproduttivo femminile o la risposta immunitaria potrebbero uccidere o immobilizzare alcuni spermatozoi.
Per quanto riguarda gli embrioni, se non sono idonei all’impianto, il sistema immunitario femminile potrebbe attaccarli e respingerli già nelle fasi iniziali. Fattori biochimici come ormoni o segnali proteici potrebbero portare alcuni embrioni a non svilupparsi correttamente dopo l’impianto. Se l’utero rifiuta spermatozoi ed embrioni in queste prime fasi, probabilmente non te ne accorgeresti nemmeno. Persino gli embrioni impiantati che muoiono entro il primo trimestre di gravidanza, causando un aborto spontaneo, spesso passano inosservati e vengono confusi per una mestruazione abbondante. In effetti, fino al 20% delle gravidanze termina con un aborto spontaneo.
Esistono alcune strategie per aumentare le probabilità di concepire.
Anche il partner dovrebbe prepararsi per la gravidanza. È frequente pensare che l’unico ruolo dell’uomo sia fecondare l’ovulo, ma la metà dei geni dell’embrione deriva dal padre. Se gli spermatozoi sono di scarsa qualità, l’utero potrebbe rifiutarli oppure potrebbero influenzare la salute del futuro bambino.
Alcuni mesi prima dei tentativi di gravidanza, anche il partner dovrebbe adottare uno stile di vita più sano: smettere di fumare, limitare l’alcol, mangiare meglio e fare più movimento. Questo aumenterà non solo le possibilità di rimanere incinta, ma anche quelle di avere un bambino sano.
Tuttavia, anche con uno stile di vita perfetto e applicando tutti i metodi per aumentare la fertilità, alcune persone impiegano comunque più tempo per rimanere incinte rispetto ad altre. Sebbene sia doloroso cercare di avere una gravidanza senza successo, è importante ricordare che esistono delle alternative.
La fecondazione in vitro (FIV) è una forma di procreazione medicalmente assistita. Durante la procedura, gli ovuli della donna sono fecondati con gli spermatozoi dell’uomo al di fuori del corpo, in laboratorio.
Affinché la FIV abbia successo, è importante prelevare più ovuli vitali possibile. Per fare ciò, la donna assume farmaci per la fertilità che stimolano le ovaie a produrre più follicoli contenenti ovuli, piuttosto che uno solo come avviene normalmente. Quando i follicoli sono maturi, si procede al prelievo degli ovuli con un piccolo intervento.
L’uomo deve fornire il liquido seminale per inseminare gli ovuli. Dopo l’inseminazione, gli ovuli fecondati crescono e si sviluppano in laboratorio per alcuni giorni. Vengono poi selezionati alcuni embrioni sani che sono trasferiti nell’utero della donna tramite un sottile catetere passato per la cervice.
Per molte coppie la FIV è l’unica strada per avere una gravidanza. Ha un tasso di successo del 41-47% se hai meno di 35 anni. Dopo i 35 anni, le probabilità diminuiscono, ma è comunque possibile rimanere incinta anche dopo i 40. Tuttavia, è importante tenere a mente che i tassi di successo calano e che la gravidanza può essere più difficile. Inoltre, potrebbero servire diversi cicli di FIV e la procedura è impegnativa sia emotivamente che fisicamente, senza contare i costi elevati.
Rimanere incinta può essere complicato e richiedere anni. Tuttavia, ci sono modi per aumentare le probabilità. Con i progressi della medicina moderna, sempre più coppie possono realizzare il sogno di diventare genitori. Speriamo che questo articolo ti abbia aiutata a comprendere meglio cosa succede al tuo corpo durante il percorso per raggiungere una gravidanza. Se vuoi saperne di più su gravidanza e salute femminile, ti invitiamo a visitare il nostro blog.
Scarica subito WomanLog: